Martedì 18 giugno, una delegazione nazionale dell’USARCI si è recata a Roma per incontrare la Senatrice Nunzia Catalfo, Presidente della Commissione Lavoro al Senato.
L’incontro ha avuto come argomento di discussione le possibili soluzioni per risolvere, in favore degli Agenti, l’attuale impossibilità di richiedere “quota 100”, se non rinunciando a provvigioni ed indennità spettanti.
Gli uffici della Senatrice hanno raccolto le istanze avanzate dall’USARCI, proponendo inoltre alcune modifiche che riassumiamo di seguito:
• inserimento di un periodo temporale (da sei a dodici mesi dalla richiesta di “quota 100“) in cui gli Agenti potranno continuare a percepire le provvigioni non ancora maturate;
• dichiarazione, da parte delle mandanti, relativa alle provvigioni che l’Agente dovrà ancora percepire al momento della cessazione del rapporto.
In questo modo l’Agente potrà presentare domanda di pensione, potendo perciò chiudere i rapporti senza rinunciare a indennità e provvigioni.
Con l’attuale normativa, invece, gli agenti che volessero conservare il diritto alle indennità di fine rapporto, non pagare alla casa mandante l’indennità sostitutiva del preavviso ed incassare le provvigioni residue spettanti, dovrebbero risolvere il contratto solo dopo il pensionamento con “quota 100” una volta esauriti tutti i rapporti economici scaturenti dal contratto.
Il nuovo documento sarà esaminato per la formulazione del necessario emendamento alla Legge attuale, ma non potrà essere presentato prima della prossima Legge di Bilancio.