Non sempre è quello che vince, ma appartiene alla categoria dei vincenti. Ogni vincente sa che ci saranno alti e bassi nella pratica quotidiana delle vendite e quindi continua a ricominciare come se “fosse la prima volta”.
È sempre alla ricerca del suo miglior “se stesso”. “Si nasce per vincere”: non è solo il titolo di un libro, ma un’idea dello stesso vivere! Ma si nasce anche «[…] indifesi e totalmente dipendenti dall’ambiente. I vincenti riescono a passare dalla totale impotenza all’indipendenza e quindi alla interdipendenza. I perdenti non ci riescono. A un certo momento cominciano a evitare di assumersi le proprie responsabilità»: chi scrive è Muriel James e Dorothy Jongewart nel loro Nati per vincere in edizione Mondadori 2004.
Ebbene sì; si può perdere, ma non si è un perdente! Basta ricominciare!
Mia moglie Mariarosa lavora con i bambini: ascoltandola ci si arricchisce della sua esperienza poiché con i bambini si è all’essenziale. Questo aiuta i miei pensieri condotti sugli adulti “che vendono” in quanto mi costringe a ricercare la semplicità che è nella persona umana. È lei che mi consiglia la lettura di Mel Levine: questa insegna pediatria alla Scuola di medicina della North Carolina University e dirige il Clinical Center for the Study of Development and Learning della stessa università. Le sue ricerche coinvolgono genitori, insegnanti, medici e gli stessi bambini legati alle difficoltà di apprendimento.
Nel suo testo A modo loro, Mondadori, Milano 2004, egli scrive:
«Abbiamo il dovere di riflettere su cosa pensano di sé stessi i nostri ragazzi. Una volta, uno di loro mi scrisse: “Non so fare bene niente. La mamma e gli insegnanti non fanno che urlarmi dietro. Mi sembra di essere il più scemo della classe. Mi sa che sono proprio un perdente”. Nessuno dovrebbe crescere con una simile immagine di sé e oggi, grazie a quello che le più recenti ricerche ci hanno rivelato sulle differenze nell’apprendimento, possiamo evitarlo».
Molte volte, mi ritrovo a chiedermi, se anch’io riesco a evitare tutto ciò negli “adulti che vendono”.
[*Tratto dal libro dell’autore: I Signori rappresentanti si ricevono il martedì]