Sempre più spesso assistiamo al pignoramento delle provvigioni agli agenti, che vengono effettuati dall’Agenzia delle Entrate o da Equitalia presso le mandanti.

I problemi principali sono due:

1. il pignoramento viene nella maggior parte dei casi notificato via PEC (e la quasi totalità degli agenti non la controlla mai!);

2. vengono bloccate le intere provvigioni.

Poiché la Cassazione ha stabilito che le provvigioni dell’agente di commercio costituiscono un reddito da lavoro autonomo assimilabile alla retribuzione del lavoratore subordinato, è possibile ottenere lo sblocco dei 4/5 delle somme pignorate (sarà più facile ottenerlo per le persone fisiche e meno per le società) dimostrando la natura dell’attività svolta, e quindi producendo in giudizio l’iscrizione al ruolo agenti, i contratti di agenzia con le mandanti terze pignorate e gli estratti conto provvigionali.

È però fondamentale ricordare che ci sono solamente 20 giorni per presentare il ricorso, e quindi bisogna sempre controllare la PEC e muoversi velocemente, poiché se decorrono i termini senza depositare l’atto in Tribunale, il rischio è che non ci sia poi più nulla da fare.

Fonte: Claudio Bilato su + OPPORTUNITA’ AGENTI


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«Decisamente dalla parte degli agenti»

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