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2 thoughts to “Impara ad usare gli “eventi-innesco” e vendi a colpo sicuro!”
Ho ben letto l’articolo.
L’America è grande e gli americani hanno lo sguardo ampio: ma “io” faccio l’agente rappresentante e governo il mio piccolo con “buon senso” pratico.
Da una delle sales trainer più autorevoli al mondo – così viene presentata l’autrice dell’articolo – leggo “eventi – innesco”.
Con questo termine viene presentata la chiave per “… vendere a colpo sicuro sfruttando gli “eventi-innesco” . Incuriosito, proseguo nella lettura del testo desideroso di apprendere.
Sarà la volta buona?
Alla fine mi chiedo: ma che cosa sono, questi “eventi-innesco”?
La risposta mi viene data dalla stessa Autrice.
<> .
Le ultime parole poi sono anche in neretto.
Penso e uso il “buon senso latino”.
Se questo è il pensiero ” …di una delle sales trainer più autorevoli al mondo …” siamo ancora nelle condizioni in cui è lo stesso cliente che “… intuisce che deve introdurre … ma non sa ancora con precisione quale …” .
Con questo presupposto, che cosa può ben dire, un agente rappresentante se non: evviva!
In tal caso, trattasi di un cliente che autonomamente ha definito lo stato del bisogno ed è alla ricerca di una modalità solutiva . Evviva: ce ne fossero!
Non sarà certo facile, ma è un cliente “in via umida”.
E se fosse “in via secca”?
Cioè, se non intuisce alcun cambiamento?
Meglio, se non ha alcun bisogno espresso?
In altri termini: se partisse con un “NO!”?
Belli quegli anni un cui in cui si poteva ancora “… cogliere e interpretare gli eventi in maniera puntuale e proporre per primo la soluzione migliore” per usare il pensiero dell’ autorevole Autore.
Chiudo la lettura e giungo ad una mia personale conclusione.
Se per “vendere a colpo sicuro” si parte ancora dal “SI! del cliente gli agenti rappresentanti non hanno bisogno “… dei più autorevoli trainer al mondo”.
In tal caso , ogni agente può portare il suo autorevole valore!
Credo – per il rispetto dovuto alla categoria – che gli agenti debbano essere considerati e rispettati
in quanto chiamati a trasformare un “NO!” in un “SI!” piuttosto che continuare a proporre loro modalità nel ” … vendere a colpo sicuro … ” che si scostano dal loro stesso esperito quotidiano.
Per far questo , occorre aver percorso la loro stessa strada e vissuto emozioni e intelligenza a fianco dei loro passi. Con gioia, umiltà e coraggio.
Eliano B. Cominetti
Eliano, non essere cosi critico con quanto letto. L’articolo sara’ stato scritto da un tirocinante (probabilmente una tirocirante: non so perche’ ma mi sembra una scrittura femminile) con l’intento di promuovere l’evento che l’azienda organizza.
Il titolo serve appunto ad attirare l’attenzione dei lettori e possibilmente anche di Google. Il contenuto invece e’ cosi poco importante che non consentono nemmeno all’autrice di firmarsi.
E sono ragionevolmente certo che l’autore non abbia questa grande esperienza di vendita, ma abbia fatto una ricerca veloce in rete pur di assolvere al compitino assegnatole.
D’altronde, anche molte testate giornalistiche hanno bisogno di tanti contenuti per dare l’impressione di essere molto attivi, ma poi vogliono pagare questi contenuti il meno possibile, arrivando a pagarli 5 euro ad articolo o meno.
E’ chiaro in questo modo che anche chi fosse preparato non vorrebbe spendere molto tempo nella creazione del contenuto, soprattutto se non gli consenti la visibilita’ del firmarlo, e soprattutto si attirano giovanissimi con pochissima esperienza e che per un cosi misero compenso, non ci dedicano nemmeno l’impegno necessario.
Come biasimarli, se sin dalla strategia aziendale si attribuisce cosi poco valore a quello che viene pubblicato?
Beniamino Alt
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