di Valter Ribichesu

Avete mai pensato al fatto che il mondo è pieno di persone fallite, ma estremamente talentuose? O al fatto che ci sono persone riconosciute per essere dei geni, ma che tolte dal loro contesto non riescono più ad esprimersi con la stessa efficacia? O ancora, persone che a causa del loro talento, si sono praticamente rovinate? 

Il mondo e la storia sono pieni di esempi di questo tipo, di persone che viaggiavano a briglie sciolte, affidandosi esclusivamente alle loro innate capacità. Persone molto amate dal pubblico proprio perché rappresentavano (o rappresentano) quell’ideale romantico di genio e sregolatezza che i più non possiedono. Persone che hanno lasciato il segno, ma che si sono lasciati alle spalle anche tanti rimpianti, tanti “se” e tanti “ma”. Geni realizzati a metà.

Solo per citare alcuni esempi. 

Nel mondo dell’automobilismo molti (anche i non appassionati) ricorderanno Gilles Villeneuve, il pilota canadese che negli anni ’70 conquistò il cuore dei ferraristi proprio per il suo manifesto talento, la sua sregolatezza e la passione che metteva in ogni metro dei circuiti su cui gareggiava. Nel calcio abbiamo numerosi esempi: uno dei calciatori più famosi della storia fu l’irlandese George Best, stella del Manchester United degli anni ’60/’70.
Grazie alla sua notorietà e al suo “divismo” venne definito addirittura “il quinto Beatles”. È per lui che fu coniato il termine “bomber” e Pelé, altro grande del calcio mondiale, lo definì il miglior calciatore del mondo.  

Ma quali riconoscimenti hanno ottenuto questi campioni? 

Gilles Villeneuve, in 5 anni di carriera in Formula Uno, prima dell’incidente mortale sul circuito di Zolder in Belgio, vinse 6 Gran premi; salì 13 volte sul podio e si posizionò secondo nel campionato mondiale, dietro al suo compagno di scuderia, Jody Scheckter (Ferrari).

Volendo paragonare i suoi risultati con quelli di Michael Schumacher, altro pilota entrato nel cuore degli italiani, vedremmo che quest’ultimo ha al suo attivo 91 gran premi vinti, 155 podi, 7 mondiali. E anche dividendo per 4 i risultati che Schumacher ha raggiunto nel corso di una carriera 4 volte più lunga rispetto a quella di Villeneuve, avremmo – arrotondando per difetto – 22 Gran premi vinti, 38 podi, 1 campionato vinto. Un palmares decisamente più ricco rispetto a quello del suo collega canadese divenuto beniamino dei tifosi ferraristi.

George Best ha vinto 2 campionati inglesi, 1 Coppa d’Inghilterra, 1 Coppa dei Campioni e 1 Pallone d’Oro. Ma si è piazzato solo 16° nella classifica dei migliori calciatori del mondo (International Federation of Football History & Statistics). È morto nel 2005, povero ed alcolizzato. 

Facendo riferimento alla stessa classifica, riuscite ad immaginare a che posizione si trovi il notissimo Diego Armando Maradona? Quinto! Solo quinto e dietro a calciatori che, a esclusione del primo classificato (Pelé), sono noti solo ai veri appassionati di calcio: Johan Cruijff, Franz Beckenbauer e un certo Alfredo Di Stefano. Tutti personaggi sicuramente meno famosi di Maradona e di George Best

Con questo non intendo dire che questi campioni non abbiano meritato la loro notorietà e il loro successo. Ma mi preme sottolineare…..
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