di Dr.Ing. Eliano Battista Cominetti*
Bressanone fu generosa, poiché mi permise di riflettere anche su me stesso: «che cosa significa la parola responsabilità?» ebbi modo di chiedere agli agenti di commercio che mi ascoltavano.
Ascoltare le loro risposte non fece altro che ricongiungermi all’esperienza vissuta con il mio Maestro: fu infatti con Mario Silvano, dal quale ebbi modo di ricevere una definizione illuminante del termine che poteva essere condivisa con loro, seppur a distanza di anni:
«Se tu metti qui un puntino – ebbe modo di chiedermi – che cosa cambia in te?».
«Resp.abilità… abilità a rispondere».
Rivolto alle persone che accoglievano la stessa esperienza da me precedentemente vissuta, li esortai dicendo:
«Se cambia la visione, cambia il comportamento: abile a dare risposte. Abile a rispondere alle domande che la vita ci pone: abile a rispondere a chi? Domanda vasta. Meglio riferirsi a se stessi! Non è solo una questione di possedere o meno competenze specifiche o abilità tecniche per essere capaci di dare risposte a se stessi ancor prima che agli altri. È un atteggiamento al quale ognuno di noi non può sottrarsi».
Non è tanto questione di essere rassegnati al destino: la faccenda è che a molti viene facile recitare la parte del rassegnato o del perseguitato dalla cattiva sorte. Viene facile come quando a scuola si addossava la colpa di un insuccesso ad altri fattori, e così come allora, ancora ad oggi addossiamo “le colpe” alle circostanze, all’azienda, alla concorrenza, al capo, al mercato ecc.
Perché non riusciamo a dire “no” a questo utilizzo delle parole?
Ebbi poi modo – al termine di quella conferenza – di ascoltare l’intervento di un venditore che si sentiva sconfitto per una vendita data per certa.
Dopo averlo ascoltato lungamente sulle ragioni dell’insuccesso chiesi alla platea:
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